L'ape Maia🐝
Maia è una piccola ape molto curiosa, dopo la sua nascita è scappata
dall'alveare per esplorare il mondo e conoscere nuove cose. Nella
foresta Maia ha molti amici insetti, il suo migliore amico è il fuco
Willi.
L’ape Maia è uno di quei cartoon ispirata ai romanzi dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels che ha accompagnato
nella crescita diverse generazioni e che tutti ricordano con nostalgia.
Maia è molto divertente, simpatica, un po’ combinaguai e molto, molto altruista. Di facile fruizione, la serie nasconde al suo interno importanti messaggi che i bambini riescono a cogliere quasi senza accorgersene. Innanzitutto è una celebrazione dell’individualismo. Maia, pur essendo perfettamente integrata, non vive nell’alveare con le altre api perché, pur riconoscendo il sistema, non si annulla in esso. Lo si capisce sin dalla prima puntata, quando il giudice Cavillo vorrebbe costringerla a rientrare nei ranghi, soltanto per poi cambiare idea dopo che Maia, proprio infrangendo delle leggi eccessivamente rigide, salva tutti dall’attacco delle vespe. Maia, a differenza del fuco Willie, suo migliore amico, è molto ricettiva, sempre pronta a mettersi in gioco e disposta a tutto pur di aiutare chi è nei guai. Altro importante concetto, mai banale, che viene sviluppato è che l’unione fa la forza (insieme sì, però purché si mantenga la propria personalità). Maia ha sempre l’intuizione giusta per risolvere i guai, ma senza l’aiuto dei suoi amici non riuscirebbe mai a farcela. Infine la serie fa anche comprendere che spesso la strada migliore da percorrere non è quella più semplice. È proprio grazie alla sua cocciutaggine che Maia non accetta mai dei facili compromessi per raggiungere la meta che si è prefissata ma lotta per convincere la massa (ovvero l’alveare) a modificare le proprie idee.
Oltre all’immediata simpatia che ispira la piccola ape, grazie anche a una risata contaggiosa, sono i vivaci toni della serie che hanno da sempre attratto i bambini.
Maia è molto divertente, simpatica, un po’ combinaguai e molto, molto altruista. Di facile fruizione, la serie nasconde al suo interno importanti messaggi che i bambini riescono a cogliere quasi senza accorgersene. Innanzitutto è una celebrazione dell’individualismo. Maia, pur essendo perfettamente integrata, non vive nell’alveare con le altre api perché, pur riconoscendo il sistema, non si annulla in esso. Lo si capisce sin dalla prima puntata, quando il giudice Cavillo vorrebbe costringerla a rientrare nei ranghi, soltanto per poi cambiare idea dopo che Maia, proprio infrangendo delle leggi eccessivamente rigide, salva tutti dall’attacco delle vespe. Maia, a differenza del fuco Willie, suo migliore amico, è molto ricettiva, sempre pronta a mettersi in gioco e disposta a tutto pur di aiutare chi è nei guai. Altro importante concetto, mai banale, che viene sviluppato è che l’unione fa la forza (insieme sì, però purché si mantenga la propria personalità). Maia ha sempre l’intuizione giusta per risolvere i guai, ma senza l’aiuto dei suoi amici non riuscirebbe mai a farcela. Infine la serie fa anche comprendere che spesso la strada migliore da percorrere non è quella più semplice. È proprio grazie alla sua cocciutaggine che Maia non accetta mai dei facili compromessi per raggiungere la meta che si è prefissata ma lotta per convincere la massa (ovvero l’alveare) a modificare le proprie idee.
Oltre all’immediata simpatia che ispira la piccola ape, grazie anche a una risata contaggiosa, sono i vivaci toni della serie che hanno da sempre attratto i bambini.
(Screenshot complessivo) |
(Particolare viso ed ali) |
(Particolare busto) |
Per visualizzare il link:
Realizzato con GeoGebra
🐝Lucrezia Cini
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