lunedì 8 aprile 2019

Henri Matisse: Grande Tete-Masque

Henri Matisse (1869-1954), pittore francese, è il rappresentante più noto del fauvismo. Il movimento dei Fauves è il contributo francese alla nascita dell’espressionismo. Ma, rispetto agli analoghi movimenti tedeschi, connotati da atmosfere fosche e contenuti drammatici, il fauvismo rappresenta una variante «mediterranea» e solare dell’espressionismo. La vivezza coloristica, che è il vero tratto caratteristico di questo movimento, esprime un’autentica «gioia di vivere» che resterà costante in tutta la produzione di Matisse.
Il gruppo dei Fauves, pur non essendo un movimento organico, si riconosceva in alcune comuni convinzioni: soprattutto, il dipinto deve comporsi unicamente di colore. Senza ricercare la verosimiglianza con la natura, il colore deve nascere dal proprio sentire interiore. Il colore viene quindi svincolato dalla realtà che rappresenta ma esprime le sensazioni che l’artista prova di fronte all’oggetto che riproduce.
Il fauvismo rappresenta la prima vera rottura con l’impressionismo ed è la prima esperienza moderna che svincola il rapporto tra colore reale delle cose e colore impiegato per la loro rappresentazione pittorica. I presupposti per queste scelte derivarono dalla conoscenza della pittura di Cezanne, Van Gogh e Gauguin. Da Cezanne presero l’idea della scomposizione e ricomposizione non prospettica delle forme, e da Van Gogh e Gauguin l’uso del colore come autonoma espressione interiore.
Henri Matisse iniziò la sua attività di pittore a Parigi intorno al 1890. Studiò presso il pittore simbolista Gustave Moreau e presso l’École des Beaux-arts di Parigi. In questi anni conobbe Albert Marquet, André Derain e Maurice de Vlaminck. Dalla loro amicizia nacque il gruppo dei Fauves. La loro prima comparsa pubblica avvenne nel 1905 al Salon d’Automne.
Lo stile di Matisse già si definisce in questa fase della sua attività. I suoi quadri sono tutti risolti sul piano della bidimensionalità, sacrificando al colore sia la tridimensionalità, sia la definizione dei dettagli. L’uso del colore in Matisse è quanto di più intenso è vivace si sia mai visto in pittura. Usa colori primari stesi con forza e senza alcuna stemperatura tonale. Ad essi accosta i colori complementari con l’evidente intento di rafforzarne il contrasto timbrico. Ne risulta un insieme molto vivace con un evidente gusto per la decoratività.
La sua attività pittorica si svolse per decenni, nel suo quieto ambiente familiare, lontano dai clamori della vita mondana. Svolse la sua ricerca portando il suo stile ad un affinamento progressivo fino a farlo giungere, in tarda età, alle soglie dell’astrattismo. Ma senza mai perdere il gusto per la forza espressiva del colore.

 

Nel Musée Matisse abbiamo trovato quest'opera, e abbiam potuto riscontrare una funzione:


La funzione è una funzione polinomiale intera con dominio R di sesto grado, la funzione non è nè pari nè dispari, non sono presenti astinoti.

Funzioni nella tauromachia di Picasso 




Quest'opera è collocata nel museo di Picasso a Vallauris, nella sezione riguardate la tauromachia, o rappresentazione della corrida, tema molto caro a Picasso.

La funzione che ho scelto di rappresentare è riconducibile alle zampe posteriori del cavallo, al collo, fino alla testa.
La funzione che ho ottenuto è una funzione di quarto grado, di dominio R.



















f(x)=RegPol(C,G,D,F,E)
---> -0.0013848603772 x\4  +0.1906093274506 x\3  -9.586308636501x\2  +210.2408538018073x  -1655.2578576818796
























Pablo Picasso ad Antibes

Artista dalla straordinaria creatività, pittore, scultore, grafico, costumista, ceramista, Pablo Picasso è uno dei nomi più celebri dell’arte del 20° secolo. Ideatore con Georges Braque del cubismo, inventore di tecniche artistiche innovative come il collage, durante la sua lunga vita Picasso ha rappresentato un punto di riferimento per le giovani generazioni di artisti. Passati i primi anni di difficoltà, quando viveva a Parigi con poco denaro e senza il riconoscimento della critica, a partire dagli anni Venti Picasso ha conosciuto una fama senza precedenti. Il suo genio e l’appoggio entusiasta di critici e letterati hanno concorso alla sua affermazione sul mercato internazionale. Picasso, che nasce a Malaga nel 1881, fa le sue prime esperienze artistiche in Spagna. A Barcellona, dove frequenta un gruppo di giovani artisti che si riunisce presso il locale Els quatre gats, familiarizza con le forme e i temi del modernismo catalano. Già nel 1897 dichiara in una lettera a un amico di non voler aderire a nessuna scuola e di non voler seguire le mode pittoriche. Quello che cerca è un’espressione originale, anche se passeranno alcuni anni prima che possa raggiungere uno stile personale e inconfondibile. 
Artista poliedrico e affascinante, Picasso opera parte della sua vita in Francia, come ad esempio ad Antibes, dove si cimenta anche con la rappresentazione della natura morta con figure nere.
In particolare, l'opera che andremo ad analizzare, si presenta come un dipinto di natura morta con due polipi,il sole, un pesce ed una murena, tutti con tonalità piuttosto scure.

Qui l'opera citata:




Nell'opera è stato possibile riscontrare una funzione: 




Sopra sono riportati alcuni punti che descrivono la funzione.
Si tratta di una funzione polinomiale di nono grado, intera, di dominio R.
Le intersezioni con gli assi sono: il punto S per l'asse y e R per l'asse x.
La funzione è positiva quando x > -4,94
Non sono presenti asintoti.

Link della pagina di Geogebra: https://www.geogebra.org/graphing/ugamurya

Fonti:

"Nu Couchè II"

"Nu Couchè II"

di Henri Matisse.


Accanto alla sua attività di pittore, Henri Matisse accosta la sua passione per la scultura, soprattutto tramite l'impiego del bronzo. Una materia che diviene espressiva, dunque, non attraverso l’aggiunta di dettagli (che, con le parole dello stesso Matisse, “diminuiscono la purezza delle linee, danneggiano l’intensità emotiva”), bensì attraverso un procedimento di sottrazione del sovrappiù. Un concetto mutuato proprio da Michelangelo, che Matisse riuscì a rielaborare e rendere attraverso uno stile del tutto personale e autonomo. La constatiamo con i nostri occhi, questa sintesi, questa semplificazione plastica che prende vita tanto nelle sculture quanto nei disegni, nei dipinti, nelle celebri e innovative gouaches découpées



In "Nu Couchè II" (1927, Bronzo, Musèe Matisse, Nizza), raffigurante Madame Jean Matisse, vediamo tutto questo: l'assenza dei tratti del viso e la sensualità "abbozzata" della figura testimoniano comunque la bellezza delicata della donna, ritratta in un momento di intimità con il marito.

E' stata individuata nell'opera la seguente funzione:



La funzione trovata ed i suoi punti:


La funzione è di quinto grado, polinomiale e intera; il suo dominio è R.
Le intersezione degli assi X e Y sono rispettivamente il punto G ed il punto D.
La funzione è positiva quando X>-3,807.




Fonti:
http://www.giudiziouniversale.it/articolo/arte/la-dieta-di-matisse
Appunti presi nel corso della visita presso il "Musèe Matisse" di Nizza.



domenica 7 aprile 2019

Arena di Arles





L'arena di Arles (in franceseArènes d'Arles) o anfiteatro romano di Arles è uno storico edificio romano della città di Arles, in Provenza (Francia sud-orientale), costruito alla fine del I secolo d.C. (80 d.C. ca.). Si tratta del più grande anfiteatro romano della Gallia, nonché di uno dei monumenti romani meglio conservati in Provenza ed è spesso considerato come la più antica plaza de toros del mondo.
L'arena di Arles si trova lungo il Rond-Pont des Arènes, poco a nord del teatro romano 
Utilizzata per corride e altri spettacoli,attualmente può contenere 12.000 spettatori,mentre in epoca romana ne poteva ospitare fino a circa 21.000

Nel corso del Medioevo, l'edificio fu dotato di tre torri, diventando una vera e propria cittadella fortificata abitata.L'edificio si "spopolò" soltanto nel corso del XIX secolo e fu quindi utilizzato per gli spettacoli di tauromachia.


L'edificio presenta due ordini di archi, circa 60,sorretti da colonne doriche e corinzie.


Tra i quali possiamo trovare numerose funzioni su piano cartesiano, come in questo caso:
f(x):-452,71x^13-80,75x^12+1113,01x^11+25,78x^10-991,89x^9+53,26x^8+410x^7-34,57x^6-81,65x^5+6,09x^4+7,48x^3-1,11x^2+0,15x+2,20  
                                   
                                                   
                                            La funzione è algebrica,razionale, intera.




                                            
                                         Mostra le seguenti caratteristiche:
  • DominioR
  • Codominio:R
  • Punto di massima è R


  •  





Analisi della funzione, immagine con opacità 40%


                                                                   Con la seguente tabella dei valori
Con passo 0,5
   

Per quanto riguarda lo studio del segno la funzione risulta essere:

f(x) ≥ 0 ∈]  ;-1,2] [-0,8;0,89] 


La funzione è stata utilizzata grazie a Geogebra


Fonti:




                                            





Alla ricerca di Funzioni sull'Arco di Orange

Alla ricerca di Funzioni sull'Arco di Orange


L'Arco di Orange

L'Arco di Orange è un arco romano degli inizi del I secolo d.C., situato a Orange, nel dipartimento francese di Vaucluse
L'arco, a tre fornici, segnava l'ingresso della città romana di Arausio (oggi Orange) dal lato nord e scavalcava una delle vie costruite in Gallia da Agrippa, che dalla capitale provinciale di Lugdunum (Lione) conduceva al Mediterraneo e quindi verso Roma

L'arco venne probabilmente eretto negli anni 20-25 d.C. per commemorare le vittorie di Germanico, morto nell'anno 19. L'arco fu in seguito ridedicato a Tiberio nel 26-27 d.C. e in tale occasione fu aggiunta la dedica. 
Esso è edificato in opera quadrata di blocchi di pietra locale. 
Misura 19,57 m di larghezza e 8,40 m di profondità e raggiunge un'altezza di 19,21 m.
Sui lati maggiori fra i fornici e agli angoli sono presenti semicolonne corinzie rialzate su piedistalli che sorreggono la trabeazione principale sui quattro lati. 
Al di sopra di questa si trova un doppio attico, che sporge nella parte centrale, dove lo spazio dell'attico inferiore è occupato da un frontone. L'attico superiore era destinato a fungere da basamento per delle statue monumentali oggi scomparse. I lati corti dell'arco sono decorati con quattro semicolonne (comprese quelle angolari) che sorreggono la trabeazione e un frontone con arco centrale, che occupa lo spazio dell'attico inferiore. 



Nell'Arco centrale si possono ravvisare delle funzioni


Funzioni ravvisabili con rispettiva legenda

Funzione circonferenza


(y-2^)2+(x-2)=115

Il Dominio è 2-√115≤x≤2+√115
La Funzione non è né pari né dispari
La Funzione s'interseca con gli assi nei punti C e H






Funzione Parabola


y=-(0.35(x-1))^2+4.1

Il Dominio è R
La Funzione non è né pari né dispari
La funzione s'interseca coi piani cartesiani nei punti D e G


          



Funzione retta f

y=2.4x-7.7

Il Dominio è R
La Funzione non è né pari né dispari.
La Funzione s'interseca con l'asse X nel punto E



Funzione retta g


y=1.7-9.8
Il Dominio è R
La Funzione non è né pari né dispari
La Funzione s'interseca con l'asse X nel punto F




Fonti

La Cattedrale di Saint-Sauveur 

di Aix-en-Provence


Ci troviamo ad Aix-en-Provence, una città del sud della Francia, anche chiamata la "Città delle mille fontane".


Aix-en-Provence è una città situata nel dipartimento delle Bocche del Rodano
e nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Proprio nel cuore della città è possibile ammirare la Cattedrale di San Salvatore (in francese Saint-Sauveur). Si tratta di un'imponente chiesa cattolica di gusto prevalentemente gotico, con elementi romanici e neogotici, costruita a più riprese tra il XII e il XIX secolo. Ciò che rende la cattedrale particolare (oltre che bella) è proprio il fatto che questa racchiude in sè una moltitudine di stili. 
L'edificio venne eretto originariamente sul sito dell'antico Foro romano, risalente al I secolo dopo Cristo, ed è infatti collocato nelle vicinanze della Via Aurelia, il cui collegamento metteva in comunicazione Albenga e Arles. La chiesa, ad oggi sede dell'arcidiocesi di Aix, è stata dichiarata monumento storico di Francia nel 1840. 

Esterno


Esterno della Cattedrale di Saint-Sauveur

Nella facciata è possibile vedere la parte nuda della vecchia chiesa romanica (XII secolo), e il portale i cui battenti lignei furono scolpiti nel 1504 dai fratelli Raymond e Jean Bouilly di Aix. 
La facciata è fiancheggiata sul lato nord da una torretta incompiuta. Intorno alla cattedrale vi è la residenza degli arcivescovi, il chiostro romanico e il campanile con coronamento gotico (realizzato tra il 1323 e il 1425).

Interno


Interno della Cattedrale di Saint-Sauveur

L'interno, diviso in tre navate, di cui quella destra è costituita dalla primitiva chiesa romanica, presenta un insieme di stili diversi. Dalla navata romanica si accede al battistero, costruito a cavallo del V e VI secolo. 
Molto suggestiva è la zona absidale. Proprio nell'architettura ad archi di questa è possibile rintracciare delle funzioni. Di seguito ne è evidenziata una tra le possibili.



Quella individuata è una funzione polinomiale intera. Pertanto, il suo dominio è: R. La funzione non è né pari (non è infatti simmetrica all'asse y) né dispari (non è simmetrica rispetto all'origine degli assi). Non ci sono asintoti.


La funzione è positiva quando -3,91< x <4,5
Di seguito: i punti che descrivono la funzione...


...la loro rappresentazione sul piano cartesiano...



Fonti