domenica 7 aprile 2019

Vallauris, la ceramica e lo spirito di Picasso



“I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.” -Pablo Picasso-
L’uomo con l’agnello

Se è vero che Picasso ci ha lasciato nel 1973, è altrettanto vero che la sua impronta è ormai scritta in modo indelebile nella memoria affettiva e culturale della Costa Azzurra, in cui le soste a Vallauris Golfe-Juan, Antibes e Mougins sono da considerarsi tappe essenziali.

L’atmosfera generale è quella dei piccoli centri del sud della Francia. Ma a Vallauris, cittadina situata fra Antibes e Cannes – conosciuta per la produzione di ceramica artistica e sede dal 1968 di un importante biennale dedicata alla ceramica contemporanea – la piazza centrale è popolata anche da un’altra presenza; una scultura in bronzo raffigurante un uomo in piedi con una pecora in braccio. La presenza di “l’Homme au Mouton” è spiegata dal fatto che Picasso ha trascorso molti dei suoi anni nel sud della Francia. A Vallauris il complesso museale Musée Magnelli / Musée de la ceramique e il Musée National Picasso con il dipinto “La guerre et la paix “offrono un ottima occasione per vedere le opere ceramiche e grafiche del maestro spagnolo, oltre all’ampia documentazione fotografica che testimonia il suo soggiorno nella cittadina.
A Vallauris apprende la tecnica della ceramica frequentando l’Atelier Madoura. Le ceramiche sono pezzi unici e sorprendenti che sprigionano una grande vitalità, una sorta di allegria “infantile” che si esprime nei piatti, nei vasi e nelle brocche dalle forme zoomorfe e antropomorfe.

Le tecniche tradizionali gli svelano i segreti della resa cromatica e materica dell’oggetto che si accinge a creare, ma Picasso vuole andare oltre ed inserisce nei suoi lavori frammenti di pentole, materiali di fornaciata, oppure mattoni rotti ed inventa le paste bianche, ceramiche non smaltate, decorate con elementi in rilievo. I soggetti che sceglie fanno parte del suo repertorio iconografico: centauri, colombe, capre, donne e uomini, scene di tauromachia, maschere, cavalli, figure di animali. Così vasi antropomorfi, vassoi e piatti diventano unici grazie alle forme scomposte alle linee sintetiche, alle superfici ribaltate che costituiscono il patrimonio linguistico dell’artista maturo.

Picasso ha voluto che le sue ceramiche firmate avessero un uso quotidiano proprio come confessa ad André Malraux: “Ho fatto dei piatti; ci si può mangiare dentro”.
Nel piatto in ceramica che ho scelto, è stata individuata una funzione algebrica nella bocca del soggetto raffigurato. L'opera contiene  molteplici figure geometriche e linee curve e spezzate.
f(x)= -x3+2


DESCRIZIONE DELLA FUNZIONE:
La funzione cubica è razionale e di quarto grado
Dominio: ( -∞, ∞), { x/x R }
Intersezione con asse x: (12,0)
Intersezione con asse y: (0,2)
E' una funzione dispari


1 commento:

  1. La prima parte del lavoro è eccellente, nella scelta del materiale e nell'analisi con GeoGebra. Poi però la descrizione della funzione risulta confusa (sono presenti due formule diverse) e in parte errata (per esempio non è una funzione dispari).

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