giovedì 7 giugno 2018

Dalla geometria al firmamento

DALLA GEOMETRIA AL FIRMAMENTO



Stelle è una xilografia di testa dell'incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher, ultimata nel 1948.

Considerata tra le opere di maggior rilievo dell'artista grazie al profondo connubio tra filosofia e geometria, Stelle, come spesso accade con i lavori di Escher, è emblema dell'ambiguità dell'universo e della ricerca di una trama di perfezione e ordine sottostante un mondo apparentemente caotico. 

Le stampe originali fanno parte della collezione permanente del Gemeentemuseum Den Haag e di altri altri celebri musei, tra cui il Rijksmuseum, la National Gallery of Art e la National Gallery of Canada.

Nell'incisione sono rappresentati due camaleonti in una gabbia poliedrica che fluttua nello spazio:

Image result for stelle opera d'arte



L’artista incide solidi geometrici vorticanti nello spazio: la teoria più diffusa e comunemente accettata come veritiera, anche basandosi sul titolo dell'opera, li associa alle stelle del firmamento, secondo una classica rappresentazione dell'armonia universale basata sulla perfezione della geometria. 

Con un tocco d'ironia, l'artista trasforma uno dei solidi in una gabbia al cui interno sono rinchiusi due camaleonti. 

Escher stesso disse: «Non sarei sorpreso se traballasse un po'. In un primo tempo, volevo disegnarci dentro scimmie.»

La gabbia al centro della stampa è un poliedro composto dato da tre ottaedri regolari, una figura che era stata già analizzata nel campo della geometria solida.

Poliedro composto



Questa xilografia ben esprime l’interesse 
di Escher verso semplici figure spaziali
geometriche, come i poliedri regolari.                                    Particolare inferiore "Stelle"
L’origine di questo interesse risiede
nell’ammirazione di Escher per le forme 
cristalline esistenti in natura.
Ecco come l’autore stesso commenta questa sua opera:


“Dei solidi regolari semplici, doppi e tripli
fluttuano nello spazio come stelle.
Nel mezzo si trova una forma geometrica                               Particolare superiore "Stelle"
data dai contorni di tre ottaedri regolari.
Due camaleonti sono stati scelti come abitanti di 
questa struttura perché con le zampe e 
con la coda possono aggrapparsi alle travi 
della loro gabbia,mentre questa si libra nell’universo.”

Come spiega Escher questo piccolo universo è riempito di solidi regolari di tre tipi: semplici (cubi, dodecaedri, ottaedri, …), doppi (cioè formati da due solidi regolari che si compenetrano) e tripli (cioè ottenuti dalla compenetrazione di tre solidi platonici).



In particolare, nell’angolo in alto a destra, appare la cosiddetta “stella ottangula”, data dall’intersezione di due tetraedri uguali: guardando al suo interno, essa è costituita da un ottaedro, sulle cui facce sono state poste piramidi triangolari; guardandola al suo esterno, i vertici della stella sono i vertici di un cubo, le cui facce hanno per diagonali i lati della stella. 
Escher disegna la stella con lo stesso stile usato da Leonardo:


De divina proportioneDodecaedron Abscisum Elevatum Vacuum (Dodecaedro stellato vuoto), illustrazione di Leonardo Da Vinci




Fonti:



                                                                                                      Di Caterina Papa



1 commento:

  1. Il post è interessante e ben strutturato. Invece non mi sembra ottimale la posizione dei link ai particolari dell'opera "Stelle".

    RispondiElimina