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Zattera della Medusa |
Epoca:1819
Autore:Theodore Gericault
Collocazione: Louvre,Parigi
Materiale utilizzato:olio su tela
Descrizione: Nell’opera sono rappresentate diverse persone accalcate su di una zattera. Tra
tutti spicca la figura di un giovane di colore che sventola un drappo rosso,
alcuni ancora non vinti dalla rassegnazione cercano di aiutarlo nell’intento di
farsi notare da una barca appena visibile all’orizzonte, altri ormai rassegnati
e incuranti del proprio destino, giacciono morenti in quella zattera naufragata
su di un mare in tempesta sovrastato da un cielo cupo.
Effetti cromatici:i colori utilizzati dall’artista sono caldi con una dominante bruna che investe
tutte le parti del dipinto e che è data dal fatto che l’artista rappresenta il
momento in cui il sole tramonta.
Effetti plastici:La
plasticità è data dal chiaroscuro e dalla luce che scolpisce i corpi.
Effetti spaziali:La
profondità spaziale è data dal posizionamento delle figure su diversi piani
prospettici e dallo sfondo costituito dal mare e dal cielo.
Criteri compositivi:La
composizione è impostata su due strutture piramidali, la prima culminante
all’apice dell’albero della zattera e la seconda culminante nella bandiera
sventolata dal giovane di colore.
Contesto storico:L’opera
può essere considerata senza dubbio romantica in quanto in essa sono esaltati i
sentimenti in contrapposizione alla razionalità del ‘700. La scena
rappresentata in questo quadro è ripresa da un fatto di cronaca di quel
periodo,cioè il naufragio della nave ammiraglia Medusa che avvenne a largo
delle coste africane: moltissimi uomini e donne, diretti alla colonia del
Senegal, furono imbarcati su di una grande zattera mentre ufficiali e
funzionari salirono sulle scialuppe, la zattera fu poi inspiegabilmente
sganciata con il suo carico umano in balia delle onde e ritrovata dopo tredici
giorni con solo quindici superstiti. Il caso suscitò diverse reazioni, infatti
Repubblicani e Bonapartisti denunciarono il governo monarchico.
Notizie storico-critiche sull'opera:L’opera, in quanto romantica, evidenzia le
passioni umane e la drammaticità della scena attraverso l’enfasi dei gesti e
l’espressionismo dei volti con cui sono rappresentati i superstiti: alcuni
ormai in balia del proprio destino, altri mossi dalla speranza si agitano
energicamente alla vista di una nave all’orizzonte mentre il vento, che agita
le onde, gonfia le vele in senso
opposto.Il fatto, ripreso dalla cronaca contemporanea all’artista, viene
adottato da esso per simboleggiare il naufragio della Francia in quanto, con la Restaurazione tutti
i progressi a cui la
Rivoluzione aveva portato,
vengono abbattuti riportando al potere i vecchi regimi monarchici.
L’attento studio anatomico conferisce ai corpi un carattere statuario che ci
riporta all’ antichità classica rendendo l’opera non solo la rappresentazione
di quel determinato evento, ma la rappresentazione di un dramma universale e
senza tempo. Particolarmente interessante è la figura di un vecchio avvolto in
un drappo rosso rappresentato pensoso e dal quale traspare una dignità simile a
quella di un eroe omerico. Tra le sue gambe vi è un giovane morente, quasi
interamente nudo, che riporta alla mente l’immagine di un Dio dormiente. In
fine possiamo notare nell’opera l’ influenza di artisti come Michelangelo
nell’anatomia, Caravaggio nell’uso della luce
e Goya nella drammaticità e di nuovo nell’utilizzo della luce.
Notizie storico-critiche sull'autore: Theodore Gericault (1791-18 24 ). Figlio di un ricco avvocato Gericault nacque
a Rouen, ma ben presto si trasferì a Parigi con la famiglia dove frequentò una
prestigiosa scuola d'arte. Abbandonati gli studi fu allievo nello studio di un
pittore neoclassico conobbe Delacroix,
dopo di che divenuto pittore indipendente e progettò un viaggio a Roma dove si
trattenne per circa un anno. La sua arte si può definire a cavallo tra
neo-classicismo e romanticismo anche se con una propensione più evidente verso
romanticismo. Dopo un breve periodo in Inghilterra rientrato in patria
Gericault si interessò molto alla tragica condizione umana e scelse come
soggetti i malati di mente che gli rappresentò recuperando loro la dignità
dell'essere malato e della condizione di dolore, più o meno cosciente che ne
deriva. Un male non curato lo fece morire precocemente nel 1824, ma non impedì
alla sua arte di diventare modello per molti artisti come ad esempio Delacroix
e molti altri.
Compiuta nel 1819 da Théodore
Gericault e conservata al Louvre,è uno dei
capolavori-simbolo del Romanticismo francese.La
zattera della Medusa si riferisce ad un episodio di attualità di
cui Gericault rimane profondamente impressionato. Nel 1816 il
governo manda la nave ''Medusa'' in Senegal per riaffermare i diritti della
Francia. L'incompetenza del capitano ha portato al naufragio. I passeggeri e
l'equipaggio si ammassano su una zattera di fortuna che va alla deriva per
parecchi giorni. Dopo episodi di fame, paura, follia, suicidi, atti di
cannibalismo, rimangono 15 superstiti (sui totali 150
naufraghi) recuperati dalla nave ''Argo".
Géricault si appassiona all'episodio, iniziano le sue ricerche sui superstiti,
gli studi anatomici sui cadaveri , gli studi sull'acqua e della zattera da lui
ricostruita. Costruisce un groviglio, un ammassamento di
corpi, cadaveri e moribondi, che è il frutto di un lungo lavoro di
assemblaggio, studi di figure,
articolazioni e frammenti condotti in atelier. Esegue molti bozzetti prima di
arrivare all'idea finale.
La composizione
si regge sullo schema astratto di due triangoli con gli assi
divergenti: uno ha l'asse corrispondente all'albero della zattera,
l'altro è quello della piramide umana, culminante con l'uomo che agita i panni.
Già dal punto di vista compositivo questa divergenza imposta tutto il quadro
sul principio dell'instabilità, accresciuta dal disordine,
dalle travi sconnesse e dai corpi abbandonati. L'unità classica della
composizione (la composizione piramidale risale al Rinascimento) viene
spaccata, lacerata.
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confronto con "La libertà guida il popolo" |
Le figure sono classicheggianti, sia per
le pose (riprese da Michelangelo,
da Raffaello,
e da studi condotti in atelier) che per la tecnica (disegno preciso, studi
preparatori, chiaroscuro studiato).
Ma è romantico l'effetto drammatico, il senso della tragedia
e della disperazione.
C'è un crescendo
di movimento dai cadaveri in primo piano, ai corpi che si
aggrovigliano, alle figure che si agitano. È un espediente
psicologico per avere l'effetto di aumento di angoscia
mista a speranza dalla desolazione delle figure in primo piano (morte
o rassegnate) a quelle che si agitano.
Esiste anche un contrasto di due correnti di movimento opposte:
il movimento della marea umana e quello delle onde in direzione contraria. La
nave è lontanissima, sembra irraggiungibile. Ma viene enfatizzato il tema della
lotta eroica dell'uomo contro le forze immense della natura.
Le figure non sono viste come corpi emaciati, deperiti per la
fame e gli stenti, ma sono corpi vigorosi, pieni di energia, potenti e in
contrasto con quelli abbandonati e distesi. Più che come vittime, nonostante le
espressioni di dolore e disperazione vengono visti come eroi che lottano per
sfuggire alla morte.
L'opera ha suscitato grande scalpore soprattuto per l'infrazione deliberata
delle regole e moduli neocassici. I principi di chiarezza, ordine, regolarità,
serenità razionale del neoclassicismo sono scovolti dalla violenza del chiaroscuro,
dal senso di caos, di tragedia e disperazione.
La zattera è stata vista anche come metafora politica della crisi della Francia
dopo il crollo del regime napoleonico.
Per garantire l’autenticità del dipinto quale trasposizione
visiva del fatto reale, Géricault si affidò direttamente ai protagonisti
stessi, ed in particolare ad Alexandre Corréard, l’ingegnere-geografo scampato
alla tragedia della zattera, sulla quale era voluto salire spontaneamente per
non abbandonare i suoi operai. Fu proprio dai racconti allucinati di Corréard
che il pittore trasse la potente ispirazione per il quadro.
Geometrie solide
nell’opera
Formalmente il quadro è costruito secondo il
classico sviluppo piramidale. Le piramidi sono in realtà due ed esprimono due
direzioni che si incrociano tra loro opponendosi. La prima piramide parte
dall’uomo morto in basso a sinistra ed ha il vertice nell’uomo che, di spalle,
sta agitando un panno. È la direzione umana cha va dalla disperazione, di
coloro che sono morti, alla speranza di chi ha ancora la forza di agitarsi per
chiedere aiuto.. La seconda piramide parte dalle onde del mare per giungere
all’albero che sorregge la vela. Questa è la direzione del mare che spinge nel
senso opposto rispetto a quello delle speranze umane. È proprio la tensione
visibile tra queste due forze opposte a dare un forte tratto drammatico alla
scena.
I
solidi individuabili nell’opera sono 2 piramidi: quella di dimensione maggiore,
in primo piano con base quadrangolare irregolare e quella dimensioni più
piccole che è posizionata in secondo piano ed è parzialmente compenetrata nel
solido più grande. La piramide più piccola ha
base triangolare anch’essa irregolare.
Fonti utilizzate
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Il lavoro fatto è completo e interessante!
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