giovedì 7 giugno 2018

La zattera della medusa di Géricault


                                             
Zattera della Medusa
Epoca:1819
Autore:Theodore Gericault
Collocazione: Louvre,Parigi
Materiale utilizzato:olio su tela
DescrizioneNell’opera sono rappresentate diverse persone accalcate su di una zattera. Tra tutti spicca la figura di un giovane di colore che sventola un drappo rosso, alcuni ancora non vinti dalla rassegnazione cercano di aiutarlo nell’intento di farsi notare da una barca appena visibile all’orizzonte, altri ormai rassegnati e incuranti del proprio destino, giacciono morenti in quella zattera naufragata su di un mare in tempesta sovrastato da un cielo cupo.
Effetti cromatici:i colori utilizzati dall’artista sono caldi con una dominante bruna che investe tutte le parti del dipinto e che è data dal fatto che l’artista rappresenta il momento in cui il sole tramonta. 
Effetti plastici:La plasticità è data dal chiaroscuro e dalla luce che scolpisce i corpi.
Effetti spaziali:La profondità spaziale è data dal posizionamento delle figure su diversi piani prospettici e dallo sfondo costituito dal mare e dal cielo.
Criteri compositivi:La composizione è impostata su due strutture piramidali, la prima culminante all’apice dell’albero della zattera e la seconda culminante nella bandiera sventolata dal giovane di colore.
Contesto storico:L’opera può essere considerata senza dubbio romantica in quanto in essa sono esaltati i sentimenti in contrapposizione alla razionalità del ‘700. La scena rappresentata in questo quadro è ripresa da un fatto di cronaca di quel periodo,cioè il naufragio della nave ammiraglia Medusa che avvenne a largo delle coste africane: moltissimi uomini e donne, diretti alla colonia del Senegal, furono imbarcati su di una grande zattera mentre ufficiali e funzionari salirono sulle scialuppe, la zattera fu poi inspiegabilmente sganciata con il suo carico umano in balia delle onde e ritrovata dopo tredici giorni con solo quindici superstiti. Il caso suscitò diverse reazioni, infatti Repubblicani e Bonapartisti denunciarono il governo monarchico.
Notizie storico-critiche sull'opera:L’opera, in quanto romantica, evidenzia le passioni umane e la drammaticità della scena attraverso l’enfasi dei gesti e l’espressionismo dei volti con cui sono rappresentati i superstiti: alcuni ormai in balia del proprio destino, altri mossi dalla speranza si agitano energicamente alla vista di una nave all’orizzonte mentre il vento, che agita le onde,  gonfia le vele in senso opposto.Il fatto, ripreso dalla cronaca contemporanea all’artista, viene adottato da esso per simboleggiare il naufragio della Francia in quanto, con la Restaurazione tutti i progressi a cui la Rivoluzione aveva portato,  vengono abbattuti riportando al potere i vecchi regimi monarchici. L’attento studio anatomico conferisce ai corpi un carattere statuario che ci riporta all’ antichità classica rendendo l’opera non solo la rappresentazione di quel determinato evento, ma la rappresentazione di un dramma universale e senza tempo. Particolarmente interessante è la figura di un vecchio avvolto in un drappo rosso rappresentato pensoso e dal quale traspare una dignità simile a quella di un eroe omerico. Tra le sue gambe vi è un giovane morente, quasi interamente nudo, che riporta alla mente l’immagine di un Dio dormiente. In fine possiamo notare nell’opera l’ influenza di artisti come Michelangelo nell’anatomia, Caravaggio nell’uso della luce  e Goya nella drammaticità e di nuovo nell’utilizzo della luce.

Notizie storico-critiche sull'autore: Theodore Gericault (1791-18 24 ). Figlio di un ricco avvocato Gericault nacque a Rouen, ma ben presto si trasferì a Parigi con la famiglia dove frequentò una prestigiosa scuola d'arte. Abbandonati gli studi fu allievo nello studio di un pittore neoclassico conobbe  Delacroix, dopo di che divenuto pittore indipendente e progettò un viaggio a Roma dove si trattenne per circa un anno. La sua arte si può definire a cavallo tra neo-classicismo e romanticismo anche se con una propensione più evidente verso romanticismo. Dopo un breve periodo in Inghilterra rientrato in patria Gericault si interessò molto alla tragica condizione umana e scelse come soggetti i malati di mente che gli rappresentò recuperando loro la dignità dell'essere malato e della condizione di dolore, più o meno cosciente che ne deriva. Un male non curato lo fece morire precocemente nel 1824, ma non impedì alla sua arte di diventare modello per molti artisti come ad esempio Delacroix e molti altri.
Compiuta nel 1819 da Théodore Gericault e conservata al Louvre,è uno dei capolavori-simbolo del Romanticismo francese.La zattera della Medusa si riferisce ad un episodio di attualità di cui Gericault rimane profondamente impressionato. Nel 1816 il governo manda la nave ''Medusa'' in Senegal per riaffermare i diritti della Francia. L'incompetenza del capitano ha portato al naufragio. I passeggeri e l'equipaggio si ammassano su una zattera di fortuna che va alla deriva per parecchi giorni. Dopo episodi di fame, paura, follia, suicidi, atti di cannibalismo, rimangono 15 superstiti  (sui totali 150 naufraghi) recuperati dalla nave ''Argo".
Géricault si appassiona all'episodio, iniziano le sue ricerche sui superstiti, gli studi anatomici sui cadaveri , gli studi sull'acqua e della zattera da lui ricostruita. Costruisce un groviglio, un ammassamento di corpi, cadaveri e moribondi, che è il frutto di un lungo lavoro di assemblaggio, studi di figure, articolazioni e frammenti condotti in atelier. Esegue molti bozzetti prima di arrivare all'idea finale.
La composizione si regge sullo schema astratto di due triangoli con gli assi divergenti: uno ha l'asse corrispondente all'albero della zattera, l'altro è quello della piramide umana, culminante con l'uomo che agita i panni. Già dal punto di vista compositivo questa divergenza imposta tutto il quadro sul principio dell'instabilità, accresciuta dal disordine, dalle travi sconnesse e dai corpi abbandonati. L'unità classica della composizione (la composizione piramidale risale al Rinascimento) viene spaccata, lacerata.


confronto con "La libertà guida il popolo"
Le figure sono classicheggianti, sia per le pose (riprese da Michelangelo, da Raffaello, e da studi condotti in atelier) che per la tecnica (disegno preciso, studi preparatori, chiaroscuro studiato).
Ma è romantico l'effetto drammatico, il senso della tragedia e della disperazione.
C'è un crescendo di movimento dai cadaveri in primo piano, ai corpi che si aggrovigliano, alle figure che si agitano. È un espediente psicologico per avere l'effetto di aumento di angoscia mista a speranza dalla desolazione delle figure in primo piano (morte o rassegnate) a quelle che si agitano.
Esiste anche un contrasto di due correnti di movimento opposte: il movimento della marea umana e quello delle onde in direzione contraria. La nave è lontanissima, sembra irraggiungibile. Ma viene enfatizzato il tema della lotta eroica dell'uomo contro le forze immense della natura.
Le figure non sono viste come corpi emaciati, deperiti per la fame e gli stenti, ma sono corpi vigorosi, pieni di energia, potenti e in contrasto con quelli abbandonati e distesi. Più che come vittime, nonostante le espressioni di dolore e disperazione vengono visti come eroi che lottano per sfuggire alla morte.
L'opera ha suscitato grande scalpore soprattuto per l'infrazione deliberata delle regole e moduli neocassici. I principi di chiarezza, ordine, regolarità, serenità razionale del neoclassicismo sono scovolti dalla violenza del chiaroscuro, dal senso di caos, di tragedia e disperazione.
La zattera è stata vista anche come metafora politica della crisi della Francia dopo il crollo del regime napoleonico.

Per garantire l’autenticità del dipinto quale trasposizione visiva del fatto reale, Géricault si affidò direttamente ai protagonisti stessi, ed in particolare ad Alexandre Corréard, l’ingegnere-geografo scampato alla tragedia della zattera, sulla quale era voluto salire spontaneamente per non abbandonare i suoi operai. Fu proprio dai racconti allucinati di Corréard che il pittore trasse la potente ispirazione per il quadro.
Geometrie solide nell’opera
Formalmente il quadro è costruito secondo il classico sviluppo piramidale. Le piramidi sono in realtà due ed esprimono due direzioni che si incrociano tra loro opponendosi. La prima piramide parte dall’uomo morto in basso a sinistra ed ha il vertice nell’uomo che, di spalle, sta agitando un panno. È la direzione umana cha va dalla disperazione, di coloro che sono morti, alla speranza di chi ha ancora la forza di agitarsi per chiedere aiuto.. La seconda piramide parte dalle onde del mare per giungere all’albero che sorregge la vela. Questa è la direzione del mare che spinge nel senso opposto rispetto a quello delle speranze umane. È proprio la tensione visibile tra queste due forze opposte a dare un forte tratto drammatico alla scena. 
I solidi individuabili nell’opera sono 2 piramidi: quella di dimensione maggiore, in primo piano con base quadrangolare irregolare e quella dimensioni più piccole che è posizionata in secondo piano ed è parzialmente compenetrata nel solido più grande. La piramide più piccola ha base triangolare anch’essa irregolare.

Fonti utilizzate

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