martedì 6 ottobre 2015

2013: un anno ricco di invenzioni tecnologiche

·       XBOX ONE

         Non si può non partire dalla nuova Xbox One, realizzata dalla Microsoft: ricca di controlli wireless, la possibilità di usare la tv tramite la console, con esperienze di gioco innovative e con grafiche che appaiono paragonabili a video reali o film di azione

 

        
·       CONDENSATORE
        
         Ai fini pratici dell'utilizzo dei dispositivi troviamo invece la possibilità di avere a disposizione un caricabatterie per il proprio telefono che in 20 secondi dia energia al sistema: una studentessa della California ha infatti scoperto un dispositivo, che ora entrerà in fase di valutazione da parte delle aziende informatiche, che può caricare cellulari in tempo da 20 a 30 secondi massimo. La ragazza si chiama Eesha Khare, studentessa di Saratoga che ha ideato questo meccanismo. Stanca della scarsa autonomia del proprio smartphone ha creato un condensatore ad alta densità, dimostrandone le capacità di ricaricare una luce a LED.
         L'invenzione è stata premiata con il secondo posto in un concorso di giovani cervelloni, sponsorizzato dalla Intel Corporation.
La soluzione di Eesha è un supercondensatore, ossia un condensatore che accumula una quantità di carica elettrica eccezionalmente grande in uno spazio molto ridotto, poco più di 2,5 cm, capace di durare 10 mila cicli di carica - scarica 10 volte più di una normale batteria.
Per adesso ricarica una luce LED ma l'idea è di applicare la tecnologia agli smartphone .
Nel frattempo la ragazza si è aggiudicata un premio di 50 mila dollari.




·       WI FI SUPERVELOCE

         Da Karlsruhe, in Germania, arriva una importante novità per quanto riguarda i modem wi-fi che permettono la navigazione in rete a distanza: è stata infatti raggiunta la velocità massima di 40 GB a una distanza di 0,6 miglia e la cosa permetterà così alle aziende che producono questi sistemi di considerarne un netto potenziamento.
Ciò che rende possibile questo record è la combinazione di un migliore hardware e dell'uso delle radiofrequenze elevate, in questo caso 240 gigahertz.
L'hardware in questione è un insieme di circuiti integrati sviluppati dal laboratorio e in grado di elaborare i segnali a frequenze piu' elevate.
Frequenze piu' alte significano componenti piu' piccoli, dal momento che una lunghezza d'onda piu' corta può essere raccolta da una antenna più piccola.
Le alte frequenze sono necessarie per spostare molti dati.
In realtà, il numero di bit che possono viaggiare sulle onde radio è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda.
Più breve è la lunghezza d'onda più alto è il numero di dati che possono essere trasmessi in un dato tempo. Una rete Wi-Fi funziona a 2,4 o 5 Ghz.
Gli smartphone di ultima generazione funzionano, invece, a frequenze un po’ al di sotto di questo valore raggiungendo a stento i 10 MB al secondo.
In realtà, ad un'alta frequenza, l'umidità dell'aria può causare un indebolimento del segnale. Non dovrebbe essere cosi' per i 240 Ghz dove è poca l'interferenza dovuta all'umidità.



        



·       ORECCHIO BIONICO


         Una delle più interessanti scoperte è sicuramente l'orecchio bionico, che può andare anche oltre l'abilità umana: può infatti sentire i minimi suoni e a livello estetico è del tutto identico ad un orecchio umano normale.
La scoperta è stata fatta da uno studio preclinico di ricercatori della University of new South Wales in Australia.
Gli scienziati hanno abbinato la terapia genica alla tecnologia usata su pazienti per la sordità, aumentando di molto la sensibilità uditiva dell'apparecchio acustico impiantato. Gli esperti hanno integrato la terapia genica a un impianto cocleare classico inducendo cosi' la rigenerazione di fibre nervose dei nervi acustici, e quindi, migliorando l'innesto dell'impianto e la sua funzionalità in termine di percezione uditiva.
La terapia genetica, spiega Gary Housley, coordinatore del lavoro che è durato parecchi anni è veicolata in modo molto semplice, all' atto stesso dell'impianto dell'apparecchio acustico stimolando l'orecchio con brevissimi impulsi di corrente che inducono la penetrazione del Dna terapeutico. I geni traghettati dalle onde elettriche sono quelli che danno le isruzioni per produrre molecole stimolanti la rigenerazione dei nervi, le cosiddette neurotrofine.
L'impianto cocleare è la tecnologia attualmente in uso per curare la sordità dovuta a danni della parte più interna dell'orecchio, coclea, la parte che prende contatti diretti coi nervi acustici, trasformando i suoni esterni in segnali nervosi che poi i nervi trasportano alla corteccia uditiva.



1 commento:

  1. Manca la bibliografia e almeno un collegamento (link). Bene invece la struttura del post e le immagini. Nel complesso la prova è più che discreta.

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