mercoledì 13 gennaio 2016

Il teorema dello Spaventapasseri - Il mago di Oz

             
Il teorema dello Spaventapasseri 
da "Il mago di Oz"

Nel celeberrimo film de "Il mago di Oz" abbiamo a che fare con la citazione di quello che potrebbe sembrare il teorema di Pitagora.
A un certo punto della storia, Dorothy, l'Uomo di latta, il Leone e lo Spaventapasseri si trovano al cospetto del mago Oz, ciascuno con una personale richiesta da fare: Dorothy chiede di tornare a casa, l'Uomo di latta desidera un cuore, il Leone il coraggio e lo Spaventapasseri un cervello. Proprio quest'ultimo personaggio, che viene considerato la metafora del contadino onesto ma ignorante, riceve dal mago(incapace di donargli l'intelligenza) un diploma universitario.
Improvvisamente lo Spaventapasseri sembra essere diventato un genio e enuncia con incredibile rapidità, il seguente teorema:

《 La somma delle radici quadrate di due lati qualsiasi di un triangolo isoscele è uguale alla radice quadrata del loro restante.》

Lo spettatore distratto che vede il film per la prima volta e sente questa frase, potrebbe facilmente associarlo al sopracitato teorema di Pitagora, ma avendo la possibilità di leggere il testo, i conti non tornano, letteralmente.
Infatti il teorema corretto afferma che:

《 La somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti (quindi di un triangolo rettangolo) è equivalente all'area del quadrato costruito sull'ipotenusa.》

Alcuni studenti della Augusta State University in Georgia sono riusciti addirittura a provare che fosse vero l'opposto del teorema dello Spaventapasseri , creando la "congettura del Passero".




Il quesito che sorge spontaneo adesso è: 
La clip del film
siamo davanti a un errore calcolato?
Ci sono opinioni contrastanti a riguardo; secondo alcuni si tratta di un vera e propria svista che commisero gli sceneggiatori al momento della scrittura del copione, forse per via della fretta. Ma altri sostengono invece che lo sbaglio fu commesso deliberatamente e che "il teorema dello Spaventapasseri" sia un modo per prendersi gioco dell'intelligenza dello stesso personaggio, che ovviamente non poteva derivare da un semplice diploma cartaceo!                                                                             
                                                                                                       



Bibliografia: 

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