mercoledì 13 gennaio 2016

storia della filosofia occidentale

            
« Non so di nessun altro uomo che abbia avuto altrettanta influenza nella sfera del pensiero. »
Con questa frase Pitagora viene citato da Bertrand Russell nel libro "Storia della filosofia occidentale".

Pitagora.
E' stato un filosofo greco antico. Fu matematico, taumaturgo,astronomo, scienziato,politico e fondatore a Crotone di una scuola iniziatica secondo quanto tramandato dalla tradizione.
Viene ricordato come fondatore storico della scuola a lui intitolata, nel cui ambito si svilupparono le conoscenze matematiche e le sue applicazioni come il noto Teorema di Pitagora. Il suo pensiero ha avuto comunque importanza per lo sviluppo della scienza occidentale, perché ha intuito per primo l'efficacia della matematica per descrivere il mondo.

La figura storica di Pitagora, messa in discussione da diversi studiosi, si mescola alla leggenda narrata nelle numerose Vite di Pitagora, composte nel periodo del tardoneoplatonismo e del neopitagorismo, nelle quali il filosofo viene presentato come figlio del Dio Apollo. Secondo la leggenda, il nome risalirebbe etimologicamente ad una parola che significherebbe "annunciatore del Pizio", cioè del Dio Apollo (Πυθαγòρας (Pythagòras), composto da Πυθιος (Pythios, un epiteto di Apollo) e ἀγορά (agorà, "piazza"); altre fonti identificano il primo elemento con πεἰθω (pèithō, "persuadere"), quindi "colui che persuade la piazza"). Si giunse a considerarlo profeta, guaritore, mago e ad attribuirgli veri e propri miracoli. Soprattutto in Giamblico e nei Neoplatonici viene costruita questa immagine soprannaturale del filosofo quale mito della religiosità pagana forse in opposizione al dilagante al cristianesimo e alla figura del Cristo.
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Bertrand Russell citò Pitagora nel suo libro "Storia della filosofia occidentale".
In esso, il matematico e filosofo britannico traccia appunto una storia della filosofia occidentale, sia trattando i più grandi autori e le principali teorie filosofiche dall'epoca dei presocratici al primo Novecento, sia analizzando i contesti storici e sociali nei quali tali filosofie si sono sviluppate. Il libro è anche un'analisi nella quale l'autore critica e spesso confuta le dottrine filosofiche descritte: contiene infatti molte opinioni personali e pensieri dello stesso Russell, costituendo perciò — oltre che una storia della filosofia — un compendio delle idee filosofiche del premio Nobel gallese.
L'opera è composta da tre libri, ognuno dei quali diviso in parti e ulteriormente in capitoli; ogni capitolo è dedicato a un singolo autore, a una scuola filosofica o a una descrizione storica degli avvenimenti e del contesto socioculturale in cui determinate filosofie si svilupparono. Consta inoltre di una breve prefazione e di un'introduzione, entrambe scritte dallo stesso Russell. La struttura dei tre libri è la seguente:

Libro primo

Il primo libro tratta della filosofia antica. È diviso in tre parti:
  • la prima parte è dedicata ai Presocratici, e include la  Scuola di Mileto, Pitagora,Eraclite, Parmenide, Empedocle, Anassagora, Leucidipo,Democrito e Protagora, oltre a un capitolo dedicato alla storia e alla cultura dell'Antica Grecia, della sua Religione e dell'Orfismo.
  • la seconda parte è dedicata a Socrate,Platone e Aristotele, e tratta perciò del pensiero di questi grandi pensatori antichi; include inoltre un'analisi della storia e della cultura di Sparta e di Atene, e una trattazione dell'astronomia e della Matematica nell'antica Grecia.
  • la terza parte è dedicata ai filosofi greci e romani dopo Aristotele, e include perciò le scuole ciniche,scettiche, stoiche, epicuree e la filosofia di Plotino ; comprende inoltre un capitolo sulla storia, la cultura e la scienza dell'Impero Romano.

« Ho trattato la prima parte del mio libro Storia della filosofia occidentale come una storia della cultura, ma nella seconda parte, quando la scienza diventa importante, questo lavoro si è fatto più difficile. Ho fatto del mio meglio, ma non sono certo di aver avuto successo. Sono stato talvolta accusato dai critici di aver realizzato non un vero libro di storia, ma una raccolta piena di pregiudizi di eventi scelti arbitrariamente. Ma per quanto mi riguarda, penso che un uomo privo di pregiudizi non possa scrivere di storia in modo interessante — ammesso che un uomo simile esista. »

Libro secondo

Il libro secondo tratta della filosofia cristiana e specialmente cattolica. È diviso in due parti:
  • la prima parte tratta dei Padri della Chiesa:Ambrogio di Milano, Sofrono Eusebio,Girolamo,Agostino di Ippona Benedetto da Norcia e papa Gregorio I. Comprende inoltre un preambolo in cui si sviluppa un'analisi del pensiero ebraico e della 
  • la seconda parte tratta della Filosofia scolastica dei suoi rapporti con la storia, la società e la cultura fra l'undicesimo e il tredicesimo secolo. Tratta in particolare dei Giovanni Scroto Eriugena, di Tommaso D'Aquino, dei movimenti eretici,dei pauperisti e del monacheismo, includendo nell'analisi Francesco D'Assisi e Domenico di Gùzman.

Libro terzo

Il terzo libro tratta della filosofia moderna e contemporanea. È diviso in due parti:
  • la prima parte tratta la filosofia dal Rinascimento a Hume; analizza l'epoca del Rinascimento italiano, e in generale del quattordicesimo e quindicesimo secolo, e delle rivoluzioni scientifiche del sedicesimo e diciassettesimo. Presenta filosofi quali Macchiavelli, Erasmo da Rotterdam, Tommaso Moro , Bacone, Hobbes ,Cartesio, Spinoza,Leibniz,Locke,Berkley e Hume.
  • la seconda parte tratta la filosofia da jean-jaques rousseau, ai suoi contemporanei, e include Rousseau, Kant,Hegel, Byron, schopenauter, Nieztsche, gli Utilitaristi,Marx,Bergson, William James e Jhon Dewey. Include inoltre un'analisi delle principali correnti di pensiero del diciottesimo secolo, dell'Ottocento e degli inizi del ventesimo, in particolare del Romanticismo. L'ultimo capitolo, La filosofia dell'analisi logica, tratta invece degli ultimi sviluppi della Logica del Novecento, campo di cui si occupava lo stesso Russell e che rispecchia perciò, più di ogni altro, la sua visione in campo strettamente filosofico.



"È solo in tempi molto recenti che è stato possibile dire chiaramente in che cosa Pitagora avesse torto. Non so di nessun altro uomo che abbia avuto altrettanta influenza nella sfera del pensiero. Lo dico, perché ciò che appare come il platonismo, si trova già, analizzandolo, nell'essenza del pitagorismo. L'intera concezione di un mondo eterno rivelato all'intelletto, ma non ai sensi, deriva da lui. Se non fosse per lui, i Cristiani non avrebbero pensato a Cristo come al Verbo; se non fosse per lui i teologi non avrebbero cercato prove logiche di Dio e dell'immortalità. Ma in lui tutto ciò è ancora implicito"












1 commento:

  1. Qualche piccola imprecisione nella formattazione, ma sicuramente è un lavoro ottimo perché approfondito e ben strutturato.

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