Storia del 3D da Euclide ad Avatar
Sentiamo tanto parlare di stereoscopia ultimamente e sembra sia l’ultima trovata tecnologica, invece le sue radici vanno addirittura prima della nascita di Cristo. Dopo secoli di teoria, nell’800 sono arrivati i primi strumenti fino ad oggi con i colossal come Avatar.
Ma come è nata la stereoscopia, e come funziona?
Scopriamo tutti i dettagli di questa tecnica di confezionamento di immagini e video tridimensionali che sfrutta l’inganno della vista per forzare il cervello a produrre un’illusione ottica emozionante. La stereoscopia infatti è una magia, non è realtà: la tridimensionalità che noi possiamo ammirare è solo illusione creata bypassando il sistema binoculare del sistema visivo umano.
Lo sa bene Sir Charles Wheatstone che nel 1832 ha utilizzato prima disegni poi la neonata fotografia (guarda la prima foto della storia!)
Semplificando si può dire che le due immagini per occhio destro e sinistro riproducono lo stesso soggetto da due prospettive leggermente differenti, più l’oggetto è scostato nelle due immagini più si percepisce lontananza o vicinanza. I visori stereoscopici come binocoli prima e occhialini poi, prendono per mano occhi e cervello per il viaggio 3D

Successivamente il successo del Cinema fa scemare l’attenzione per la sterescopia, fino al 1933 con Tru-Vue che lascia spazio al View-Master per una fruizione più comoda delle tre dimensioni con dischetti di cartoncino economici e con effetto realistico per panorami a colori di ampio respiro.
Ma il 3D diventa più un supporto ludico e per un pubblico di giovanissimi, etichetta che è rimasta fino a pochi anni fa.
Avatar ha segnato una rivoluzione, ma il 3D nel cinema risale già ai fratelli Lumière con Louis Lumiere che negli anni ’20 produce un filmato con 3-D anaglifico. Per la cronaca il primo film stereoscopico della storia è The Power of Love del 1922. Poi negli anni ’50 un trionfo di 60 film 3D soprattutto horror come Il mostro della laguna nera del 1954. Ritorna in auge negli anni 70-80 con film come Lo squalo di Steven Spielberg. Poi nel 1986 ecco la tecnologia IMAX-3D che sfrutta anaglifo, lenti polarizzate e occhiali LCD. La prima trasmissione TV 3D è del 1952, in bianco e nero, nell’82 a colori.
L’anima del 3D ossia l’anaglifo è l’insieme di due immagini stereoscopiche monocromatiche (di sfumature differenti rosso, blu, verde soprattutto), fruibili tramite supporto – occhialini, ad esempio – per indirizzare a entrambi gli occhi la giusta immagine così da ottenere l’inganno.
https://it.wikipedia.org/wiki/Stereoscopia
http://teoria-del-colore.blogspot.it
Tecnicamente il post è ben strutturato, però sono deboli i riferimenti alla Geometria di Euclide.
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